Tonino Casula

di Maura Saddi.

Tonino Casula ha raggiunto i suoi fantastici inesplorabili orizzonti.

Nato a Seulo 1931, ci lascia a 91 anni il giorno 8 marzo 2023.

Gioiosamente contemporaneo, sempre propositivo nel dibattito estetico, ha saputo attraversare il tempo elaborando con la sua sensibilità il campo della sua ricerca.

La partecipazione al processo di rinnovamento, fin dalla seconda metà degli anni sessanta e mai concluso personalmente, ha portato Tonino Casula ad un’impostazione sempre più direzionata agli aspetti della percezione dinamica del fare arte.

Da quel “concreta” che Gillo Dorfles usò per definire il movimento artistico sul finire del 1948, al decennio 1948–1958 che convenzionalmente circoscrive le vicende del M.A.C.( Movimento Arte Concreta), anche a Cagliari, i “Transazionali “ T.Casula con E. Leinardi, U.Ugo e I.Utzeri, smarcandosi da diverse formazioni “optical” di quegli anni decisero a buona ragione, di optare “per una ‘dottrina’ più pragmatica e aperta ai condizionamenti dinamici degli eventi materiali, quella appunto transazionale, che meglio si adattava alla loro formazione culturale e ideologica di sinistra”.

Seppero capitalizzare la presenza di Maltese che ebbe un ruolo rilevante per lo sviluppo dell’idea del Gruppo, accelerando il processo determinante che i Transazionali ebbero per il superamento della tradizione conservatrice. Il Gruppo contribuì alla definizione di un progetto culturale poetico, alternativo alla “pittura folclorica” della tradizione figurativa dell’arte sarda.

Dalle Diafanie, fino ai Cortronici 3d SideSide, dove immagini e suoni interagiscono, consentendogli di sperimentare in accelerazione il ruolo strutturale dell’elemento dinamico,

Tonino, genera complesse strutture di video arte, computer grafic, vortici di sorprese che si rincorrono in modo inaspettato, suscitando emozioni e passioni, che come ebbe a scrivere Schopenhauer “Il modo in cui ogni musica tocca il nostro cuore …é dovuto al fatto che essa riflette tutti gli impulsi della nostra più intima essenza”.

Tonino Casula é generoso chiarendo il senso della sua ricerca, spiega che “Il criterio di fondo che regola i miei cortronici 2D (se si preferisce, la mia poetica) è analogo a quello delle diafanie: arrivare alle forme, o uscirne, con l’aggiunta o la sottrazione di parti che compongono ogni immagine, così che la prima immagine lasci il posto alla seconde, questa alla terza e così via, in una sorta di compenetrazione continua delle une nelle altre, capace di produrre, nei passaggi intermedi, un meticciato sorprendente di forme.”

Attraverso i Cortronici Tonino Casula ha potuto sperimentare, come un musicista, come uno scienziato per prove ed errori, la composizione dell’opera d’arte diversa dall’espressione del sè. Ha usato se stesso per verificare l’impatto che la composizione aveva di volta in volta, ed era il primo a stupirsene come un fanciullo divertito.

Quasi una sfida, sulle ipotesi future dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale (Ai). Immagini generate “dal caso e dalla necessità” dirette forse dalla casualità che genera scoperta, ma anche risultato di scelta dettata da un processo razionale acquisito nel tempo.

Solo apparentemente disincantato, ha esplorato la meravigliosa idea dell’arte senza limiti di spazio.

Tonino Casula scrive senza prendersi sul serio “ tanto per dire” : “Sono partito da un’ipotesi semplice che a me sembra ragionevole, anche se forse non lo è del tutto: se ciascuno dei linguaggi si tiene, allora si tiene anche la struttura dove essi giocano insieme. Era una scommessa che valeva la pena fare, per vedere cosa sarebbe successo, lasciando che fossero i linguaggi a decidere.”

La sua scommessa é la nostra . È di chi proseguirà.

Se saremo capaci di leggere all’infinito i segni di altre storie.

Tonino Casula, Spazio 31a, 1964
Tonino Casula

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