Pier Paolo Pasolini, il poeta della vita
di Natalino Piras
Impareggiabile Nico. In questa pittura c'è il senso dell'arte e della storia di cui Pasolini, spesso nel tragico quotidiano, con la scrittura e con la parola, con le immagini cinematografiche ma pure con i disegni, è stato interprete e partecipe. Contro il Palazzo, con i ragazzi di vita, con la denuncia della crudeltà del Potere, tutti i fascismi e i compromessi, la crudeltà degli aguzzini e i corpi e le anime del mondo contadino che non riusciva a integrarsi con i sottoproletari delle borgate, vite alienate che trovano poi riscontro nei dannati della terra di altri deserti e foreste.
Pasolini è stato scrittore di denuncia ma pure cantore e poeta, narratore dei racconti del "Decamerone" e di quelli, in poema, di Canterbury. Ma pure del favoloso mondo delle "Mille e una notte" che nessuna religione imposta riesce a rendere cosa. Pasolini è il poeta della vita che sempre ripropone attraversando mondi di morte e di morti, cadaveri eccellenti e una moltitudine di poveri corpi oltraggiati. Tutto sostiene l'indignazione civile del poeta pure portatore, come individuo, di molte contraddizioni. Il poeta si intera nella sofferenza umana, nell'arbitrio che fa strame di ragioni e passioni. Ma in fondo, per dare parola a un altro poeta, Andrea Zanzotto, Pasolini cela nel seno "miti vittime" destinate a diventare agnelli sacrificali. Se non restasse la magnitudo di scrittura del narratore e della voce continuamente levata contro i farisei e i sepolcri imbiancati, gli aguzzini di Salò e i giovani annoiati borghesi che giocano, crudelmente, alla rivoluzione.
Con Pasolini, ha detto Moravia nell'orazione funebre davanti al corpo devastato, constatando che "questa morte è l'estrema mancanza di ogni pietà", noi perdiamo il simile e il dissimile ma soprattutto il poeta.
Di tutto questo rende testimonianza la pittura di Nico. E' una pittura che recupera al presente la dimensione di Pasolini come insopprimibile poeta.
____
Natalino Piras, Bitti (NU) 1951, scrittore, una lunga militanza di bibliotecario alla “S. Satta” di Nuoro. È laureato in lettere, tesi su Leonardo Sciascia. Racconti e romanzi: Il tradimento del mago (1986), La piana di Chentomínes (1994), La mamma del sole (1995), La Sardegna dei sortilegi (2004), Sepultas (2006). Le poesie della Terra sospesa (2002) sono poi riprese nella Guerra dei cent’anni (2009). Ponderabili variazioni di passo (2000) è una storia del cavallo nel cinema. Di taglio storico Pitzinnos Pastores Partigianos (2012), resoconto di viaggio Il dio che sta ad Auschwitz (2014).