Quando volle sapere tutto dell’alluminio e del carbone prima di incontrare gli operai
di Ignazio Cuccu
Essendo all’epoca responsabile dell’organizzazione regionale del Partito Comunista Italiano, ma ancora facente funzioni di segretario della federazione del Sulcis ho avuto il compito – e la fortuna- di accompagnare Enrico Berlinguer per tutta la Sardegna durante la sua ultima visita, ma soprattutto di assisterlo negli appuntamenti a Carbonia, Portovesme e Iglesias in quel memorabile gennaio del 1984. Va da sé che per me, oltre che per tantissime compagne e compagni fu una grandissima emozione oltreché un’occasione di crescita culturale e politica.
Il primo appuntamento fu la inaugurazione dei nuovi locali della federazione, di cui il PCI, dopo tantissimi anni, era diventato finalmente proprietario grazie al contributo di migliaia di iscritti e simpatizzanti. Centinaia di donne e uomini, direi quasi adoranti, si accalcarono nei locali di viale Arsia e ognuno cercava di ottenere quella stretta di mano che sarebbe diventato un ricordo indelebile da trasmettere a figli, nipoti e parenti. Tantissimi furono costretti a stare all’esterno.
Ma il ricordo più vivo e emozionante di quella serata fu un altro.
In serata Berlinguer espresse il desiderio - con mia grande agitazione, poiché la stagione terroristica non si era ancora definitivamente chiusa - di fare una passeggiata nel centro cittadino.
Ad accompagnarlo oltre a me c’erano il sindaco Ugo Piano. Il neoeletto deputato Tore Cherchi e numerosi altri compagni. Scendemmo lentamente lungo i portici di via Gramsci quando, dopo qualche minuto cominciò a formarsi dietro di noi un corteo di giovani ragazze e ragazzi che nel giro di breve tempo divennero parecchie decine inneggianti a Berlinguer a testimonianza di come confermato poi dalla famosa pizzata di Oristano, Berlinguer fosse popolare e amato anche dalle nuove generazioni.
In serata lo accompagnammo a Portoscuso dove alloggiava in un albergo e dove – forse ero troppo teso e preoccupato- si sistemarono anche alcuni compagni del posto armati di tutto punto visto che comunque, all’epoca, il richiamo alla vigilanza era sempre pressante.
Il giorno successivo sarebbe stato abbastanza impegnativo essendo previsti incontri importanti con le direzioni aziendali e con i lavoratori delle fabbriche dell’alluminio e della Carbosulcis. Berlinguer non volle riposare e diceva di non essere venuto a fare un semplice comizio ai lavoratori, perciò ci chiese di trattenerci per ragionare di come organizzare i lavori del giorno dopo. Volle sapere tutto dell’alluminio e del carbone ci chiese i minimi dettagli, volle discutere e capire fino in fondo ponendo domande e chiedendo specificazioni.
Naturalmente il giorno dopo i lavoratori e le stesse direzioni aziendali furono favorevolmente impressionati dal fatto che Berlinguer non si limitò a considerazioni generiche, ma invece volle assumere impegni importanti a nome e per conto del Partito nazionale. Tante e tanti furono le compagne e i compagni che contribuirono al grande successo dell’iniziativa e oltre a quelli già citati mi piace ricordare l’indimenticabile Sergio Usai e il “capopopolo “Antonello Vargiu.
La mattina del giorno successivo, un vero e proprio bagno di folla accompagnò a Iglesias Berlinguer che fu “scortato” verso il municipio da centinaia di persone di fede politica anche diversa a testimonianza di quanta stima godesse il capo del PCI in tutto il Paese.
Era una stagione diversa. La politica era ancora considerata una cosa nobile e degna di impegno.
E serietà, rigore, sobrietà erano connotati che contraddistinguevano tutti i dirigenti del PCI di allora come ho avuto anche personalmente modo di constatare in tutte le occasioni in cui questi dirigenti sono venuti in Sardegna e nel Sulcis.
Successivamente, insieme a Antonangelo Casula, ho accompagnato Berlinguer a Oristano e alla famosa pizzata con gli studenti e poi a Ottana dove i compagni del posto si sono incaricati di accompagnarlo fino a Sassari.
Per la visita di Berlinguer, come si sa, si organizzò una grandiosa manifestazione a Cagliari al bastione San Remy. Fu un successo enorme e non si è più vista un’iniziativa di quella portata.
Conservo gelosamente tantissime fotografie di quella visita, ma mi sono ben guardato dal farne un qualsiasi uso personale. Sarebbe stato irriverente da parte mia.
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Ignazio Cuccu, nato a Gonnesa nel 1947, sindaco di Gonnesa per nove mesi poi segretario di federazione PCI del Sulcis dal 1979 al 1984, consigliere regionale PCI 1984-1994, presidente Consorzio industriale Portovesme, assessore al comune di Carbonia per due mandati.