A quarant’anni dalla morte di Enrico

Iniziative della Fondazione Enrico Berlinguer a Sassari e Oristano

Sassari, Auditorium di via Monte Grappa 2, il 7 giugno 2024 alle ore 21. L’associazione La luna del pomeriggio presenta il nuovo spettacolo teatrale intitolato "Enrico (poi Berlinguer)", scritto e interpretato da Ignazio Chessa e patrocinato dalla Fondazione Enrico Berlinguer.

Sassari, 11 giugno, ore 11.30. Deposizione di una corona di fiori presso la artistica targa posta dall’Amministrazione comunale in corrispondenza della casa natale di Enrico Berlinguer in Viale Dante, incrocio con via Alghero.

• Sassari, Auditorium di via Monte Grappa 2, l’11 giugno 2024, alle ore 19. Rappresentazione dell’opera musicale “Berlinguer, un ‘omine, una vida” di Tonino Cau con i Tenores di Neoneli e la partecipazione dei musicisti Orlando Mascia e Matteo Muscas.

Oristano, aula magna Liceo classico De Castro, Piazza Aldo Moro, 2, venerdì 14 giugno alle ore 18:00. Il racconto e le testimonianze dei protagonisti di quella giornata particolare, il 16 gennaio 1984, quando Enrico Berlinguer discusse di pace con gli studenti nella palestra del Liceo de Castro e la sera accettò l’invito di una studentessa di andare a mangiare la pizza da Catapano.

“Quell’assemblea per la pace con gli studenti e la sera in pizzeria da Catapano”

A quarant’anni dalla morte di Enrico Berlinguer, la Fondazione Enrico Berlinguer, ospite del Liceo Classico  De Castro di Oristano, in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari e la Fondazione di Sardegna, organizza, venerdì 14 giugno alle ore 18:00, nell’aula magna Liceo classico De Castro, Piazza Aldo Moro, 2, un incontro di testimonianze e ricordi dei protagonisti di quella giornata particolare, il 16 gennaio 1984, quando Enrico Berlinguer discusse di pace, di politica e del PCI con gli studenti nella palestra del Liceo de Castro e la sera accettò l’invito di una studentessa di andare a mangiare la pizza da Catapano durante la sua ultima visita  in Sardegna.

L’incontro coordinato dalla giornalista di LinkOristano.it Vanna Fenu, prevede le testimonianze di: Gabriella Angheleddu, conduttrice della casa editrice, Galerie der abseitigen Künste ad Amburgo e insegnante di tedesco; Antonio Carta, già presidente regionale della Lega delle Cooperative; Umberto Cocco, giornalista; Andrea Pianu, responsabile di Legacoopsociali Sardegna; Ignazio Putzu, prorettore dell’Università degli Studi di Cagliari e direttore del Dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica; Franco Sotgiu, già dipendente della Metallurgica del Tirso, all’Ersat e a Laore; Patrizia Mocci, giornalista de L’Unione Sarda.

Ne discuteranno: Tore Cherchi, già parlamentare, sindaco di Carbonia e presidente provincia CI, presidente Fondazione Enrico Berlinguer, Maria Del Zompo, già Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari e professore Ordinario di Farmacologia; Antioco Floris, professore ordinario di Cinema, Fotografia, Radio, Televisione e Media digitali presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell'Università di Cagliari; Gianni Piras, presidente del CDA della Fondazione Enrico Berlinguer e Pino Tilocca, dirigente scolastico dell’Istituto di istruzione superiore De Castro di Oristano e Contini di Terralba.

Durante l’incontro sarà proiettato un estratto del documentario “Enrico Berlinguer: l’ultimo viaggio in Sardegna” realizzato da studenti e studentesse della Facoltà di Studi umanistici di Cagliari (a cura dei docenti Diego Cavallotti, Antioco Floris, Andrea Lotta, Marco Lutzu).

***

Nella terza pagina de L’Unità del 18 gennaio 1984 Ugo Baduel, il giornalista a seguito del segretario del Pci Enrico Berlinguer nel suo ultimo viaggio in Sardegna, scriveva, tra l’altro:

Ormai è ora di cena: ci verrebbe a prendere una pizza insieme a noi?”. Il ragazzo tutto ricci che ha buttato lì l'invito non è affatto intimidito, e Berlinguer risponde subito: “Molto volentieri. Passo un minuto in albergo dove mi a spettano per una intervista. In TV e sono da voi”. Detto fatto, mezz'ora dopo il segretario comunista è seduto alla pizzeria Catapano, al centro di un lungo tavolo di formica (luci al neon, tovagliolini di carta) fra una quindicina di ragazzi, tutti fra i 16 e i 18 anni. Per un'ora e mezza, lunedì sera, si è chiacchierato quindi con questi giovanissimi, tra pizze Margherita e qualche bicchiere di rosso Cannonau, lungo la traccia di una sorta di intervista collettiva alla rovescia: era Berlinguer che tempesta va dì domande curiose e partecipi questi ragazzi e ragazze, dando loro rigorosa mente del lei»; e loro rispondevano, sempre con il 'lei', ma con molta disinvoltura, impegno e allegria”. E ancora “A decine erano piovute le domande a Berlinguer nel corso dell'assemblea *al De Castro*, e erano tutte domande pertinenti, acute e spesso anche polemiche. Aveva no introdotto brevemente II segretario della FGCI Andrea Pianu e, con un intelligente intervento di livello culturale, concordato In seno al comitato, Ignazio Putzu (che poi saia, alla pizzeria, uno de gli interlocutori più vivaci). La prima do manda, di Dora, era sulla Conferenza di Stoccolma *che dà scarse speranze»; poi una biondina in tuta rossa che chiedeva delle impressioni ricavate dal Segretario del PCI nel suoi recenti viaggi a Est; poi Carlo Barberis con una domanda polemica sul disarmo unilaterale; ancora Stefano Murgia sul significato delle manifesta zioni per la pace; Donatella, che sbottava: 'Parliamoci chiaro, quanto ne tenete conto, voi politici, delle manifestazioni che facciamo per la pace?*; Lucia, che rilanciava una vecchia domanda a Berlinguer: “Perché ha detto che si sente più sicuro sotto l'ombrello della Nato?” (E Berlinguer che ancora una volta ha spiegato quella sua dichiarazione); Gianfranco che denunciava il pericolo di strumentalizzazione da parte del PCI delle manifestazioni per la pace; Gabriella che domandava del valore del referendum autogestito; ancora una studentessa che parlava della volontà degli USA di superare l'Urss e viceversa (“la parità non basta a nessuno”); lo studente Papa che voleva sapere perché non si manifestò quando si installavano gli SS 20; Claudia voleva sapere che cosa, pensa il PCI dell'abbandono di Ginevra, da parte dell'URSS. E via con altre domande a diluvio.”

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