Giorgio Benvenuto: “Matteotti più che mai attuale”
di Ottavio Olita.
"Studio, conoscenza, coraggio, dignità”: il rigore morale e politico di Giacomo Matteotti derivava da questi valori costruiti fin da giovane. A ricordare l’eroismo antifascista del parlamentare socialista massacrato da sicari di Mussolini il 10 giugno di cento anni fa è stato a Cagliari l’ex storico segretario della Uil e attuale presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto.
È straordinaria, oggi, la sua attualità nel contrastare i soprusi, la violazione dei diritti, l’arroganza del potere rappresentato dai fascisti che tentarono inutilmente di zittirlo il 30 maggio del ‘24 nel suo ultimo intervento in Parlamento contro le truffe elettorali e la costruzione di una dittatura da parte del regime e di Mussolini, ha proseguito Benvenuto.
Un esempio formidabile da indicare alle giovani generazioni. La formazione universitaria, la scelta dell’impegno politico, la costruzione delle Società di Mutuo Soccorso, la determinazione nel tentare di difendere l’unità del movimento operaio: non c’è sinistra se non ci sono questi valori che si contrappongono nettamente al forsennato individualismo di oggi. E oltre a questo, così pericoloso soprattutto per i giovani, la necessità di rigettare le prassi seguite dal governo attuale che continua a marginalizzare il Parlamento ricorrendo a decreti legge e voti di fiducia.
Accanto a lui, ha concluso Benvenuto, per tutta la vita portatrice di amore e di coraggio, Velia Titta, sua moglie che, chiamata a riconoscere le spoglie mortali riportate alla luce due mesi più tardi, volle baciarle nonostante il terribile livello di decomposizione. E poi, durante il processo contro gli assassini, quando decise di abbandonare le udienze di fronte all’ignobile difesa sostenuta da Farinacci secondo il quale il delitto era avvenuto in reazione alla provocazione politica di Matteotti.
Prima del lucido e appassionato intervento di Giorgio Benvenuto, la Società Umanitaria di Cagliari, organizzatrice dell’iniziativa insieme con la Fondazione Berlinguer, ha proiettato per la prima volta in Sardegna il film documentario su Matteotti realizzato nel 1976 da Arturo Colombo e Giorgio Romano, sulla base di quanto realizzato da Gaetano Arfé, ad Urbino, nel 1974, in occasione del cinquantenario dell’assassinio. Immagini emozionanti nelle quali ricompaiono alcuni dei principali protagonisti della costruzione della democrazia in Italia: Umberto Terracini, Giorgio Amendola, Pietro Nenni (riflessioni espresse con parole incisive che dovrebbero fare riflettere su che dire e come dire).
La serata, condotta da Angela Testone, sindaca di Dorgali, e Giampiero Liori della Fondazione Berlinguer, è stata aperta dagli interventi dei neoeletti presidente del consiglio regionale, Piero Comandini, e sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. I quali hanno anch’essi ragionato sul particolare valore che nella situazione politica italiana assume la lezione di Matteotti. E sulla stessa linea anche le sindache di Samassi, Beatrice Muscas, e di Sinnai, Barbara Pusceddu, oltre al presidio di Cagliari di Articolo 21 che ha portato all’assemblea anche il saluto e la totale condivisione dell’iniziativa da parte del coordinatore nazionale dell’Associazione, Giuseppe Giulietti.
Al termine il presidente della Fondazione Berlinguer, Salvatore Cherchi, ha preannunciato le iniziative che, con l’apertura del prossimo anno scolastico, la sua organizzazione porterà nelle scuole di ogni ordine e grado sui valori della costituzione antifascista e sul determinante ruolo storico svolto da uomini politici come Giacomo Matteotti.
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Ottavio Olita, giornalista e scrittore