Il dibattito su “diritti del lavoro e diritti di cittadinanza” a Cagliari

Il programma dei frequenti  eventi collaterali alla mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, in corso a Cagliari, ha proposto un pubblico dibattito su  “diritti del lavoro e diritti di cittadinanza”.

L’impegno per il pieno riconoscimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per il diritto ad un lavoro dignitoso e in sicurezza  e per i diritti civili ha caratterizzato la politica di Enrico Berlinguer negli anni in cui ha esercitato la leadershipo del suo partito, il PCI.

La Fondazione che porta il suo nome ha inteso contribuire  alla discussione di questi temi tipicamente berlingueriani provando ad attualizzarli. Lo ha fatto con un confronto coordinato da Gianni Piras, relazioni introduttive di Riccardo Magi, parlamentare e segretario di + Europa e di Fausto Durante, segretario regionale CGIL. Nel dibattito sono interventute  Paola Casula e Maria Laura Orrù, entrambe consigliere regionali e sindache rispettivamente di Guasila e di Elmas ; ha preso la parola Jacopo Fiori, segretario PD della Città metropolitana. Conclusioni di Maria Francesca Chiappe, assessora della cultura del comune  di Cagliari.

Inevitabile parlare anche, ma non solo,  dei referendum convocati per il prossimo inizio giugno, su cui stentano a svilupparsi attenzione e dibattito. A questo riguardo,  Riccardo Magi ha sostenuto che dovrebbe essere compito di tutti, a partire dalla Presidente del Consiglio, lavorare non per l’astensione ma per la partecipazione democratica dei cittadini, indipendentemente dall’essere contrari o favorevoli.

Fausto Durante ha insistito sul quotidiano stillicidio morti sul lavoro: una causa sta nell’abbassamento del livello di sicurezza nei passaggi dal committente all’appalto principali e poi ai subappalti.

Paola Casula ha richiamato le esperienze dirette di sindaca: da un lato, una comunità di marocchini che nel suo paese adempie ai doveri, a partire dal lavoro e dal pagare le tasse, cui viene negata la cittadinanza e dall’altro lato,  le residenze fittizie di persone sudamericane ( in un caso ben ventinove in una sola abitazione) create per ottenere la cittadinanza sfruttando il fatto di avere un lontano avo italiano.

Jacopo Fiori ha argomentato il suo parere contrario su due quesiti e favorevole sugli altri.  Ha invitato alla partecipazione in tutti i casi. Il suo intervento è stato utile anche perché ha fatto emergere una differenziazione di posizioni.

La sindaca di Elmas, Maria Laura Orrù, ha richiamato l’attenzione sulla  precarizzazione del lavoro anche nelle professioni cosiddette intellettuali e sui rischi per l’occupazione,  in particolare per effetto della pervasività che sta assumendo l’intelligenza artificiale.

Nell’intervento finale, Maria Francesca Chiappe ha analizzato le ragioni del perché in talune situazioni le imprese non trovano personale. Questo avviene in particolare nella stagione turistica. La principale causa sta nella scarsa retribuzione a fronte di condizioni di lavoro molto gravose: in tanti non sono più disposti a farsi sfruttare. Anche le imprese dovrebbero comprendere che salario e condizioni di lavoro devono essere adeguate.  

Gianni Piras, nel saluto finale, ha sottolineato che la mostra ha già registrato 14. 421 presenze visitatori, comunicando che si sta agendo perché resti aperta sino al 2 giugno. (s.c)

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